Dottorati di Ricerca a.a 2022/2023 - XXXVIII ciclo
IT | EN
Scuola di Dottorato in Politecnica e delle Scienze di Base
Dottorato di Interesse Nazionale in Design per il made in Italy: Identità, Innovazione e Sostenibilità
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: ICAR13 - ICAR17 - ICAR18 - ICAR/09 - ICAR/10 - ING-IND/11 - ING-IND/22 - ING-IND/35 - SECS-P/02 - SECS-P/07 - SECS-P/08 - IUS/10 - M-PSI/05 - CHIM/02 - CHIM/04 - CHIM/06 - AGR/01 - MAT/07 - SPS/07 - L-ART/03
Coordinatore: Prof.ssa Alessandra CIRAFICI | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 32 posti con borsa, n. 1 posto con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
Il corso di Dottorato di Interesse Nazionale in “Design per il Made in Italy: identità, innovazione e sostenibilità” si inquadra negli obiettivi delineati dallo scenario europeo (UN-SDG's, NGEU, Green Deal), dal PNR e dal PNRR 21/27 e risponde all'attuale domanda di formazione avanzata nei settori scientifici del Made in Italy, un'area in cui è necessario integrare saperi complessi e formulare tematiche di ricerca multidisciplinari e multisettoriali. Gli ambiti culturali e produttivi rappresentativi di questo comparto, inteso quale motore economico e sociale del Sistema Italia, sono fortemente caratterizzati da un ecosistema di piccole e medie imprese che necessitano del potenziamento della filiera, attraverso ambiti di ricerca indispensabili per sostenere la competitività e guidare gli impatti economici e sociali. Gli ambiti tipici del Made in Italy (definiti dalle 4 A: arredo, agroalimentare, abbigliamento-moda, automazione) ne rappresentano i principali aspetti della cultura materiale e immateriale, e coniugano indissolubilmente creatività, saper fare manifatturiero e innovazioni tecnologiche. Tali aspetti costituiscono l'espressione dell'identità italiana che emerge con forza dalle specificità locali, naturali, culturali e sociali, generando dinamiche di crossover con settori economici contigui, non direttamente correlati, quali il turismo, i beni culturali, le industrie creative. Lo sviluppo di strategie intersettoriali rappresenta l'elemento chiave per esplorare potenzialità di crescita economica ancora inespresse, che trarranno beneficio dalla connessione tra ricerca, territori, stakelhoders, imprese e capitale umano. In questo ambito il design e la creatività svolgono un ruolo di driver dell'innovazione, quali capacità italiane di trasferire ricerca e conoscenza nei manufatti, esprimendo in pieno il paradigma dell'open innovation. La prevalenza di PMI che configurano il panorama italiano design driven della produzione e dei servizi, determina l'esigenza di facilitare lo scambio di conoscenze (knowledge exchange) e di competenze, promuovendo l'attuazione capillare di dinamiche di innovazione; in questo senso la domanda proveniente dal sistema produttivo stimola nuovi metodi e approcci alla ricerca, creando un ambiente favorevole allo scambio continuo di aggiornamenti ispirati dalle nuove sfide, in particolare dalle transizioni digitale e verde. La rinnovata attitudine alla cooperazione e all'interazione tra domanda e offerta, sviluppata in una cornice di reciprocità e circolarità, faciliterà l'ascolto dei bisogni di innovazione, promuovendo un sostanziale avanzamento di processi, prodotti e servizi in relazione agli obiettivi strategici internazionali.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Grazie all'articolazione coordinata degli obiettivi della ricerca per il Design per il Made in Italy in relazione alle sfide della transizione digitale e verde, il dottorato formerà ricercatori, ed esperti, nell'accezione di Research manager con specializzazioni nelle tematiche di punta del made in Italy in importanti settori applicativi, adottando una visione integrata e “complessa” dell'ecosistema delle tecnologie e delle innovazioni Human centered, che siano in grado di affrontare le sfide con un approccio sistemico e multidisciplinare. I principali osservatori economici a livello nazionale ed internazionale, segnalano un forte interesse sul tema del “Made in Italy”; la richiesta di specialisti in tale ambito, in grado di agire in maniera sistemica, di collaborare alla ricerca e allo sviluppo di innovazioni secondo un approccio circolare e inclusivo, è strettamente funzionale allo sviluppo dei settori produttivi di riferimento. L'area di interesse del Design, secondo le diverse accezioni individuate, e? focalizzata alla produzione di conoscenza teorica, strumentale e progettuale e sull'applicazione di metodi e strumenti digitali e sistemi intelligenti, sia per la ricerca nelle diverse dimensioni del prodotto, del servizio, della comunicazione, sia nell'applicazione nei vari ambiti del Made in Italy, attraverso la valorizzazione delle qualità italiane dei luoghi e dei territori. Il Dottorato in Design per il Made in Italy ha l'obiettivo di colmare il gap di specialisti con tali competenze, soprattutto in riferimento al mercato del lavoro in Italia a partire dai comparti produttivi che caratterizzano il Sistema Paese a livello internazionale.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze e Ingegneria per l'ambiente e la sostenibilità
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: AGR/02 - AGR/05 - AGR/07 - AGR/14 - BIO/01 - BIO/07 - CHIM/02 - CHIM/10 - CHIM/12 - FIS/07 - GEO/05 - GEO/08 - ICAR/02 - ICAR/03 - ICAR/05 - ICAR/07 - ICAR/08 - ICAR/09 - ICAR/12 - ICAR/13 - ICAR/17 - ING-IND/25 - ING-IND/14 - ING-IND/15 - MED/44
Coordinatore: Prof. Diego VICINANZA | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 15 posti con borsa, n. 3 posti senza borsa di studio, n. 7 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
L'Europa deve oggi affrontare sfide ambientali, economiche e sociali di portata e urgenza senza precedenti. Per raggiungere gli obiettivi di piena sostenibilità per il 2030 e aprire la strada agli obiettivi UE di neutralità climatica entro il 2050 è necessaria un'accelerazione e un allargamento della conoscenza ed una trasformazione dell'economia e della società che tengano conto dell'allarmante stato ambientale del pianeta, dell'impatto crescente dei cambiamenti climatici e dell'uso non sostenibile delle risorse naturali.
Il Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l'Ambiente e la Sostenibilità ha durata triennale ed esplora con i suoi tre curricula formativi tutti gli ambiti di intervento dell'Agenda ONU 2030, del Green Deal Europeo e del PNRR per garantire il pieno allineamento dei dottorandi con le sfide attuali e future della transizione ambientale. Il Dottorato è rivolto a laureati magistrali con la vocazione e la convinzione adatte ad affrontare tali sfide, partendo dallo studio attento dello stato attuale delle conoscenze per ricercare soluzioni innovative rispettose dell'ambiente e del benessere socio-economico. La possibilità di un continuo confronto con culture scientifiche diverse consentirà ai discenti di affrontare le tematiche di ricerca con un approccio olistico, quindi sia multidisciplinare che interdisciplinare, pur mantenendo un elevato livello di specializzazione. Il Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l'Ambiente e la Sostenibilità formerà professionisti in grado di operare in molteplici settori che spaziano dalla ricerca scientifica di base e applicata, alla progettazione e gestione di opere e impianti civili, alla produzione sostenibile di beni e servizi, alla pianificazione, monitoraggio e controllo per la Pubblica Amministrazione e le imprese private, introducendo innovazione tecnologica nell'ambito delle tematiche relative alla sostenibilità ambientale.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in Scienze e Ingegneria per l'Ambiente e la Sostenibilità forma professionisti in grado di operare in settori diversi, da quello della produzione di beni e servizi per imprese pubbliche o private, a quello della pianificazione, monitoraggio e controllo per la Pubblica Amministrazione, fino al settore della ricerca di base e applicata sui temi della sostenibilità ambientale e dell'innovazione tecnologica. Il profilo professionale che si mira a formare consente pertanto una pluralità di sbocchi occupazionali e professionali, che si riportano di seguito in un elenco che necessariamente non è esaustivo. Si osserva che i ruoli che si ritengono più adatti alla figura professionale formata, sono in coerenza con i tre curricula in cui si articola il Dottorato.
- Progettista di beni e servizi, con particolare competenza nella selezione di materiali ad elevata compatibilità ambientale e di linee produttive sostenibili in termini di consumi di risorse (materie, acqua, energia, suolo) e di emissioni nei comparti ambientali.
- Gestore di impianti e processi dell'industria agroalimentare e manifatturiera.
- Gestore di impianti per la produzione di energia, con particolare competenza nel settore delle rinnovabili.
- Gestore di impianti e processi per il recupero di materia e risorse dai rifiuti.
- Responsabile dei sistemi di gestione qualità e ambiente in industrie e servizi.
- Tecnico di Enti addetti al monitoraggio e controllo ambientale, anche per le procedure di AIA (autorizzazione integrata ambientale), VIA e VAS (valutazione di impatto ambientale e valutazione ambientale strategica).
- Pianificatore a livello locale o nazionale per impiantistica di produzione di energia, di trattamento acque e rifiuti, di reti di mobilità, di reti strutturali.
- Progettista di strutture e infrastrutture civili.
- Esperto nella gestione e manutenzione di sistemi edili deteriorati, ripristino o ricostruzione di strutture e infrastrutture danneggiate da disastri naturali o umani.
- Esperto per la salvaguardia del patrimonio naturale e del patrimonio culturale.
- Consulente per la gestione sostenibile di risorse in aziende e realtà imprenditoriali che operano nei campi dell'agroalimentare, in quello dei servizi (mobilità, distribuzione di acqua e gas, mobilità).
- Ricercatori (anche con funzioni di coordinamento) presso Università ed enti di ricerca pubblici o privati, nazionali ed internazionali, sia su tematiche di base sia su quelle, fortemente interdisciplinari, collegate ad ambiente e sostenibilità.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Dottorato industriale in tecnologie per ambienti di vita resilienti
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: L-ART/04 - ICAR/05 - ING-IND/11 - ICAR/17 - CHIM/06 - ICAR/09 - BIO/02 - ICAR/02 - ICAR/07 - L-ANT/07 – ING-IND/10 - ING-INF/01
Coordinatore: Prof. Sergio SIBILIO | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 10 posti con borsa, n. 2 posti con borsa di studio riservati a dipendenti delle imprese o a dipendenti degli enti convenzionati , n. 4 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
Il tema delle “Tecnologie per ambienti di vita resilienti” fa riferimento alla ricerca, sviluppo ed applicazione di soluzioni tecnologicamente avanzate che, con riferimento ad ambienti di vita, di lavoro e di produzione culturale a varia scala, conferiscano capacità di conservare la propria identità in risposta a cambiamenti e stress ambientali e sociali, adattandosi e rigenerandosi, promuovendo allo stesso tempo un cambiamento positivo e sostenibile; per ambienti di vita si intendono tutti quei luoghi, aperti e confinati, in cui si svolgono attività di vita e di lavoro, comprendenti edifici ed infrastrutture. Rafforzare la resilienza significa ridurre i rischi, aumentando le capacità e diminuendo le fragilità, migliorando risposte efficaci e lungimiranti sviluppate secondo un processo di consapevolezza costruttiva, volta a cercare il miglioramento delle qualità della vita degli individui e delle comunità: la resilienza è lo strumento operativo per la sostenibilità, come declinata nell'Agenda 2030. Lo sviluppo e l'applicazione di nuove tecnologie è affidata alla capacità di conoscenza e integrazione delle caratteristiche fisiche e prestazionali degli stessi spazi e dei relativi elementi costruttivi e tecnologici di supporto con essi interagenti, al fine di migliorare la qualità della vita e l'inclusività dei fruitori; si tratta di operare attraverso una visione condivisa e strumenti digitali, al fine di rappresentare ed analizzare relazioni tra strutture, impianti, sistemi, componenti ed utenti per rafforzare la sostenibilità degli ambienti di vita, con una visione innovativa ed human-centric, in cui le tecnologie si integrano con il contesto applicativo, individuando soluzioni di ricerca tecnologicamente avanzate.
La proposta vede la partecipazione dei seguenti Dipartimenti dell'Università degli Studi della Campania "Luigi Vanvitelli":
- Architettura e Disegno Industriale - DADI (sede amministrativa)
- Ingegneria - DING
- Scienze e Tecnologie Ambientali Biologiche e Farmaceutiche - DiSTABiF
- Lettere e Beni Culturali - DiLBeC e le seguenti aziende:
- Assing SpA
- Boviar Srl
- Cosmind SpA
- Costruzioni Motori Diesel CMD S.p.A.
Le tematiche di ricerca caratterizzanti il corso di dottorato industriale riconoscono particolare rilievo alla promozione dello sviluppo economico e del sistema produttivo, facilitando la progettazione congiunta in relazione alle tematiche della ricerca e alle attività dei dottorandi. Il proposito è sviluppare anche progetti di ricerca condivisi tra università e aziende a partire dalle necessità delle imprese stesse, che oggi devono innovarsi sotto il profilo organizzativo e strategico. In tale ottica, il progetto formativo dovrà tenere conto della presenza di posti PhD Executive e di posti cofinanziati al 50% (DM 352), bilanciando l'attività didattica programmata, le altre attività didattiche e l'attività di ricerca presso l'impresa.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in “TECNOLOGIE PER AMBIENTI DI VITA RESILIENTI” forma professionisti in grado di operare in settori diversi, da quello della progettazione, prototipazione e messa a punto di soluzioni tecnologicamente avanzate, a quello della pianificazione, monitoraggio e controllo per la Pubblica Amministrazione e per imprese private, fino al settore della ricerca di base e applicata sui temi della sostenibilità ambientale, della resilienza e dell'innovazione tecnologica, con riferimento ad ambienti di vita, ovvero tutti quei luoghi, aperti e confinati, in cui si svolgono attività di vita e di lavoro, comprendenti edifici ed infrastrutture.
I Dottori di Ricerca, alla fine del loro percorso formativo, saranno in grado di promuovere l'avanzamento delle conoscenze scientifiche e tecnologiche sia in ambito accademico sia in ambito industriale. Pertanto, la figura professionale del Dottore di Ricerca sarà qualificata a svolgere attività sia presso enti pubblici e privati (es.: enti ministeriali, regionali, comunali e agenzie per la gestione e valorizzazione di città e territorio, beni culturali, complessi archeologico-museali, CNR, ENEA, ecc.) sia presso le aziende private.
Tali attività, che si riportano di seguito in un elenco che necessariamente non è esaustivo, comprendono:
- conduzione, coordinamento e direzione della ricerca sia nell'ambito progettuale sia in quello di monitoraggio, gestione e controllo, nonché prototipazione e messa a punto di prodotti innovativi;
- ricerca e/o gestione in progetti di ricerca;
- consulenza per la gestione resiliente e salvaguardia del patrimonio culturale, archeologico ed architettonico;
- coordinamento di programmi di ricerca incentivata dalla legislazione nazionale o europea;
- gestione e manutenzione di sistemi edili deteriorati, ripristino o ricostruzione di strutture e infrastrutture danneggiate da avvenimenti antropici e/o naturali;
- gestore di impianti e processi per lo sfruttamento di energia prodotta tramite tecnologie innovative (es.: fuel cell, sistemi a biogas, sistemi ad idrogeno, ecc.);
- progettazione di soluzioni tecnologiche innovative, sostenibili e resilienti;
- ricercatori (anche con funzioni di coordinamento) presso Università ed enti di ricerca pubblici o privati, nazionali ed internazionali, sia su tematiche di base sia su quelle, fortemente interdisciplinari, collegate ad ambienti di vita resilienti.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Ingegneria Industriale e dell'Informazione
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: ING-INF/01 - ING-INF/02 - ING-INF/04 - ING-INF/05 - ING-INF/07 - ING-IND/04 - ING-IND/06 - ING-IND/07 - ING-IND/10 - ING-IND/14 - ING-IND/16 - ING-IND/17 - ING-IND/31 - ING-IND/33
Coordinatore: Prof. Ciro NATALE | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 16 posti con borsa, n. 4 posti senza borsa di studio, n. 6 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
Il Dottorato di Ricerca in Ingegneria Industriale e dell'Informazione si pone l'obiettivo primario di formare ricercatori e tecnici di elevato livello in grado di governare la transizione verso le tecnologie digitali, verso le energie sostenibili e verso infrastrutture di trasporto moderne che il Paese ha intrapreso con le missioni strategiche del PNRR. In coerenza con l'Agenda ONU 2030, e, in particolare, nell'ambito degli obiettivi di transizione ecologica e transizione digitale, il Corso di Dottorato mirerà sempre alla formazione di figure professionali che si pongano nei propri progetti di ricerca scientifica e tecnologica il vincolo dello sviluppo sostenibile.L'obiettivo comune ai tre curricula è quello di formare, mediante un approccio metodologico trasversale, figure professionali capaci di sviluppare e implementare soluzioni ad ampio spettro e innovative, che possano essere impiegate in diversi contesti applicativi. In questo modo la figura di dottore di ricerca sarà in grado di investigare linee di ricerca e sviluppo innovative con metodologie rigorose e approfondite, fondate sullo studio teorico altamente qualificato affrontato nel Corso, e sull'attività di ricerca applicata praticata nei laboratori del Dipartimento e presso i partner industriali, accademici e di ricerca dei vari gruppi coinvolti nel Corso. Il curriculum Ingegneria Aerospaziale ha l'obiettivo di creare figure con competenze di: progettazione delle strutture “fail-safe” e “safe-life”, materiali avanzati e multifunzionali, combustione per la progettazione dei propulsori, sistemi di bordo, tecnologie e impianti di produzione, tecniche di monitoraggio, manutenzione e riparazione dei componenti meccanici, aerodinamica e termofluidodinamica, dinamica e sicurezza attiva e passiva dei veicoli (aerei e terrestri). Il curriculum Ingegneria Elettronica ed Informatica è mirato a fornire una elevata qualificazione nella modellazione e progettazione di: dispositivi, componenti e sensori elettronici ed optoelettronici; sistemi di radiocomunicazione, di elaborazione delle informazioni e sensori radar a radiofrequenza e a microonde; sistemi emebedded, distribuiti e cloud; modelli e metodologie dell'ingegneria del software; valutazione della sicurezza e delle prestazioni dei sistemi di calcolo; modelli e tecniche dell'Intelligenza Artificiale; modellistica e controllo avanzato di sistemi meccatronici e robotici, inclusi veicoli automatici e connessi, di sistemi di controllo dei processi ed automazione. Il curriculum Conversione dell'Energia intende formare una figura competente nel settore dell'energia rivolta alle tecnologie e
metodologie per l'impiego delle fonti rinnovabili, del risparmio energetico e dell'ottimizzazione dei sistemi energetici. Le nuove sfide da affrontare sono associate alla conversione e alla distribuzione diffusa dell'energia elettrica e termica.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il profilo professionale previsto consente sbocchi occupazionali in qualità di ricercatori in istituzioni pubbliche o private, consulenti per industrie di elevato livello tecnologico e per piccole e medie imprese. Infatti, non solo in Campania sono presenti numerose istituzioni di ricerca nell'ingegneria ma anche il tessuto industriale regionale e delle aree limitrofe presenta importanti insediamenti nel settore elettronico, aerospaziale, meccanico e dei trasporti. Le mansioni che si presumono più adatte alla figura formata comprendono:
- Ricercatori e/o gestori di progetti di ricerca presso Università ed Enti di ricerca pubblici o privati
- Conduzione, coordinamento e direzione della ricerca all'interno di enti ed imprese sia nell'ambito progettuale, sia in quello di messa a punto delle attrezzature produttive
- Tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia per aziende di grandi dimensioni
- Coordinatori di programmi di ricerca incentivata dalla legislazione nazionale o europea
- Funzionari della Pubblica Amministrazione (PA) impiegati nella quarta area dedicata alle elevate professionalità, istituita nel gennaio 2022 nel nuovo contratto di lavoro per il comparto Funzioni Centrali della PA
L'efficacia dell'azione formativa per le figure professionali ideate in questi settori è comprovata dal fatto che tutti i dottorandi formati si sono inseriti presto nel mondo del lavoro o della ricerca, come testimoniato dal seguente elenco parziale delle occupazioni dei dottori degli ultimi cicli (32°-34°):
- 6 dottori sono ricercatori a tempo determinato di tipo A presso dipartimenti di università italiane;
- 1 dottore è ricercatore presso il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali;
- 8 dottori sono assegnisti di ricerca presso dipartimenti di università italiane;
- 7 dottori lavorano presso aziende dei settori ICT, Aerospaziale o Energetico;
- 4 dottori lavorano presso la Pubblica Amministrazione o nella scuola secondaria di secondo grado.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Matematica, Fisica e applicazioni per l'Ingegneria
Scuola di Dottorato: Politecnica e delle Scienze di Base
Settori scientifico-disciplinari: MAT/01 – MAT/02 – MAT/03 - MAT/04 – MAT/05 – MAT/07 – MAT/08 – FIS/01 – FIS/02 – FIS/03 – FIS/04 - FIS/06 - FIS/07 – GEO/10 – ING-IND/10 - ING-IND/22 - ING-IND/24 – ING-INF/05 – ICAR/01 – ICAR/08 – SECS-S/01 – SECS-S/06
Coordinatore: Prof.ssa Francesca Crispo | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 9 posti con borsa di studio, n. 6 posti senza borsa di studio, n. 3 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
Il Dottorato di ricerca in Matematica, Fisica e Applicazioni per l'Ingegneria sviluppa una specifica, ampia e qualificata attività, sia didattica che di ricerca di carattere interdisciplinare nei diversi settori della Matematica, della Fisica e nelle aree dell'Ingegneria dove competenze e metodologie della Matematica e della Fisica giocano un ruolo importante, consentendo allo stesso tempo lo sviluppo di una sensibilità scientifica volta a risolvere le diverse problematiche applicative e tecnologiche. Le attività di formazione del dottorando prevedono la formazione sulle principali aree tematiche del Dottorato attraverso la scelta di un congruo numero di corsi specialistici nell'ambito di un'ampia e differenziata offerta formativa del Dottorato e attività di alta formazione, sia di livello seminariale che all'interno di laboratori o infrastrutture di ricerca di livello internazionale. Il Corso di Dottorato ha consolidato negli anni rapporti con enti di ricerca e industrie, interessati alla ricerca svolta nell'ambito del nostro percorso di Dottorato, e li ha coinvolti nello sviluppo di progetti e nella formulazione di tematiche di comune interesse, significativi sia dal punto di vista scientifico che applicativo. I Dottorandi hanno a disposizione le attrezzature e i diversi laboratori del Dipartimento di Matematica e Fisica, nel quale è incardinato il corso di Dottorato, tra i quali il Laboratorio di spettrometria di massa ultrasensibile e quello di spettroscopia laser, il laboratorio di fisica atomica, il laboratorio di Calcolo Scientifico, il laboratorio di Programmazione e Calcolo, nonché un adeguato patrimonio librario e l'accesso a riviste e banche dati. Il Dottorato inoltre aderisce alla Scuola di Dottorato Politecnica e delle Scienze di Base della Università degli Studi della Campania “L.Vanvitelli”, all'interno della quale svolge attività di formazione interdisciplinare e transdisciplinare, di perfezionamento linguistico, nonché attività di formazione dedicate al trasferimento tecnologico e valorizzazione della ricerca, alla creazione di spin-off, alle strategie e modelli di valorizzazione della proprietà intellettuale, al fund raising e all'accesso aperto ai dati e ai prodotti della ricerca. Sono inoltre previsti programmi formativi trasversali su tematiche complesse, in accordo con le industrie, relative alle comunicazioni, alle nuove tecnologie per la produzione industriale automatizzata e interconnessa, ai "big data" e a calcoli complessi di supporto alla ricerca.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Un dottore di ricerca, qualificatosi presso il suddetto corso di dottorato, si pone come candidato ideale in posizioni di ricerca non solo nel mondo accademico e presso istituti ad alta qualificazione, ma anche nei settori dell'ingegneria del mondo industriale. I settori occupazionali che richiedono il titolo di dottore di ricerca sono il settore pubblico (università, enti di ricerca, servizi), per il quale il titolo è indispensabile per proseguire nel campo della ricerca, ed il settore dell'industria avanzata (elettronica, elettrotecnica, meccanica, strumentazione avanzata, informatica), per il quale il titolo di dottore è preferenziale. Un ulteriore sbocco occupazionale è costituito dall'insegnamento ed infine, non di rado, i dottori di ricerca potranno trovare collocazione all'interno di realtà che operano nell'ambito dei mercati finanziari o che affrontano problemi complessi di natura interdisciplinare. I dottori di ricerca potranno rispondere alle esigenze del mercato del lavoro del territorio di riferimento tenuto conto del sottodimensionamento del numero dei dottori di ricerca occupati nelle imprese italiane rispetto ai paesi più avanzati, ma al contempo potranno aspirare con fiducia anche ad un'occupazione qualificata in un contesto internazionale. Dall'analisi della situazione occupazionale dei nostri neo-dottori emerge che la maggior parte ha trovato uno sbocco immediato in enti di ricerca in Italia o all'estero.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scuola di Dottorato in Scienze della Vita
Dottorato di interesse nazionale in pubblica amministrazione e innovazione per la disabilità e l'inclusione sociale
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: BIO/12 - ICAR/07 - ICAR/09 - ICAR/13 - ING-IND/10 – ING-INF/06 - IUS/01 - IUS/07 - IUS/10 - IUS/20 - IUS/21 – M-EDF/01 - M-GGR/01 - M-PED/01 - M-PED/02 – M-PED/03 - M-PSI/02 - M-PSI/06 - M-PSI/08 - MED/01 - MED/09 - MED/25 - MED/34 - MED/37 - MED/39 - MED/43 - MED/49 - SECS-P/02 - SECS-P/12
Coordinatore: Prof.ssa Francesca GIMIGLIANO | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 35 posti con borsa di studio.
Presentazione
Il Dottorato di Interesse Nazionale in Pubblica Amministrazione e Innovazione per la Disabilità e l'Inclusione Sociale, coordinato dall'Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, prevede la partecipazione di altri dieci atenei distribuiti su tutto il territorio nazionale e un ente di ricerca (Consiglio Nazionale delle Ricerche - CNR). Il dottorato è strutturato in sei “curricula” riguardanti le aree: della Medicina Riabilitativa; della Salute Mentale e del Benessere Psicologico; dell'Invecchiamento; della Pedagogia, della Didattica e della Pedagogia Speciale; dell'ICT e Bioingegneria; e della Giurisprudenza. Tutti i curricula hanno un focus sul management della persona con disabilità in relazione alle condizioni di contesto che rappresentano ostacoli alla vita indipendente ed alla partecipazione sociale secondo l'approccio bio-psico-sociale. Il Dottorato è in linea con lo scopo della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità che è quello di promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto per la loro intrinseca dignità. Il Dottorato ha ricevuto l'endorsement della FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap. I corsi del Dottorato prevedono una durata complessiva di 3 anni, di cui un periodo comune di un anno ed un periodo di “specializzazione” nei due anni successivi. I corsi svolti durante il primo anno forniranno ai ricercatori le basi teoriche in tema di disabilità e inclusione sociale, attraverso lezioni, seminari, attività di laboratorio e di ricerca, a carattere interdisciplinare, multidisciplinare e transdisciplinare, appositamente ideati e condivisi, anche in modalità on-line. Il periodo di “specializzazione” prevede la formazione sul campo con le peculiarità proprie della singola area scientifico-culturale e con le risorse territoriali ivi comprese le associazioni e gli enti del terzo settore, da realizzare per lo più in presenza attraverso seminari e attività di laboratorio, di ricerca e di stage. Durante tale periodo, verranno organizzati ulteriori seminari condivisi tra i diversi curricula per consolidare le conoscenze e competenze relative all'attività di ricerca nel contesto delle disabilità acquisite durante il periodo comune di formazione. I dottorandi afferenti ai vari curricula avranno la possibilità di seguire seminari e corsi di loro interesse, anche se non facenti specificamente parte del proprio curriculum, al fine di costruire un percorso formativo personalizzato. Per fare questo, sarà richiesto al dottorando di acquisire le conoscenze e le competenze comuni all'intero dottorato e quelle caratterizzanti la propria area. Il dottorando potrà poi sagomare il resto del percorso secondo le proprie inclinazioni e progettualità. Un ulteriore elemento molto significativo sarà l'internazionalizzazione del percorso formativo. Al dottorando sarà chiesto, ove possibile, di trascorrere un periodo all'estero tra i tre ed i dodici mesi per consolidare ed incrementare le proprie conoscenze e capacità di ricerca scientifica nell'ambito della disabilità avvalendosi di una ampia rete di istituzioni universitarie e di enti di ricerca messi a disposizione dal partenariato attraverso le collaborazioni degli atenei che afferiranno al Dottorato. I dottorandi avranno inoltre la possibilità di partecipare a Seasonal Schools e a congressi, seminari e workshop di rilievo internazionale in Italia e all'estero. I dottorandi all'ultimo anno di corso saranno infine coinvolti in attività di didattica integrative alle quali sarà dato particolare rilievo. L'intero percorso di Dottorato sarà basato sulla scelta, da parte del dottorando, di un progetto di ricerca, da svolgere principalmente in una delle sedi partner del Dottorato e coerente con l'area del corso di afferenza, ma con caratteristiche di interdisciplinarità, multidisciplinarità e transdisciplinarità. I tutor del dottorando potranno infatti essere multipli e provenire da aree curriculari e tematiche diverse. Il progetto culturale, formativo e scientifico del Dottorato è coerente con gli obiettivi del PNRR per quanto riguarda il superamento delle disuguaglianze sociali e l'investimento in capitale umano nella misura in cui le tematiche oggetto di ricerca riguardano le persone in condizione di disabilità nelle diverse fasi della vita e in diversi contesti di studio e di lavoro allo scopo di promuoverne il benessere e l'inclusione sociale e di valorizzarne l'occupabilità e l'inclusione lavorativa. In particolare, il progetto del Dottorato intercetta quattro delle missioni individuate dal PNRR ed in particolare la n. 5 (inclusione e coesione sociale) e la n. 6 (salute e benessere) attraverso un approccio integrato alla disabilità in una prospettiva bio-psico-sociale.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Interesse Nazionale in Pubblica Amministrazione e Innovazione per la Disabilità e l'Inclusione Sociale risponde alla crescente richiesta di personale altamente qualificato per la ricerca proveniente da centri operanti in istituzioni sia pubbliche che private, nonché dal settore industriale relativo all'innovazione tecnologica. Il Dottorato ha un ruolo di primo piano nella formazione del nuovo personale docente universitario dei settori scientifico-disciplinari afferenti. Contribuisce alla formazione di figure professionali altamente qualificate e dotate di una preparazione interdisciplinare in grado di rispondere alle attuali esigenze di programmazione, monitoraggio, valutazione e trasferimento delle conoscenze più aggiornate nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione secondo i principi della evidence-based medicine e dell'approccio bio-psico-sociale al servizio della persona con disabilità. Il Dottorato è volto alla formazione di ricercatori con un focus di specializzazione sui processi di inclusione che possono trovare occupazione presso enti di ricerca, agenzie di ricerca di mercato, centri per l'impiego, associazioni, fondazioni, aziende e strutture pubbliche (Aziende sanitarie, centri di riabilitazione ospedalieri e territoriali, centri di programmazione ed intervento psico-sociale territoriale, istituti scolastici, istituzioni giudiziarie ecc.) per quanto riguarda la selezione e l'assunzione del personale, la gestione delle risorse umane, l'intervento educativo e il diversity management. Il Dottorato contribuisce ancora alla formazione di professionisti ad elevata qualificazione (livello 8 del Quadro Europeo delle Qualifiche per l'Apprendimento Permanente) per profili qualificati di consulenti esperti (consulente pedagogico per l'inclusione nei contesti educativi, organizzativi e lavorativi), manager responsabili del monitoraggio e della valutazione dei processi di inclusione, career counselor per persone in condizione di disabilità. Sul piano giuridico, il dottore di ricerca avrà la possibilità di: intraprendere la carriera legale specializzandosi nella tutela delle persone con particolari necessità, svolgendo attività di tipo giudiziale, ovvero stragiudiziale (sia in qualità di libero professionista che di dipendente/consulente di studi legali, imprese, agenzie, ecc.); lavorare nelle pubbliche amministrazioni in qualità di funzionario addetto ai settori in cui rileva la conoscenza della normativa posta a tutela delle persone disabili (es. soprintendenze, AgID); offrire consulenza ad associazioni, enti del terzo settore e istituzioni in qualità di esperto delle tematiche approfondite nel corso del triennio; - diventare disability manager; - proseguire con la carriera universitaria nell'ambito del settore scientifico-disciplinare ‘IUS' e più in generale con l'attività di ricerca, anche in chiave comparata (ad es. per conto di centri di ricerca dediti agli studi nel settore della disabilità); - lavorare nel campo delle risorse umane in qualità di operatore deputato a curare la selezione e i rapporti lavorativi con le persone disabili. Sul piano sanitario, il dottore di ricerca sarà anche formato per affrontare le tematiche che riguardano l'innovazione tecnologica e digitale, lo sviluppo di linee di ricerca per progetti innovativi di telemedicina, teleconsulto e tele riabilitazione per garantire la continuità assistenziale ospedale-territorio e nell'interno delle strutture territoriali delle persone disabili (Ospedali di comunità, Residenze Sanitarie, Distretti Sanitari, ecc.). In ambito ingegneristico, i dottori di ricerca formati dal Dottorato, grazie alle competenze sviluppate su temi fortemente innovativi e richiesti dal mercato quali l'Intelligenza Artificiale, la realtà aumentata e/o immersiva, ma anche la qualità del software per la sanità, potranno facilmente trovare sbocchi occupazionali in industrie specializzate nella progettazione e realizzazione di servizi e sistemi avanzati per supportare il personale sanitario nei processi di diagnosi, trattamento e monitoraggio di pazienti con disabilità, ma anche in centri e laboratori deputati alla ricerca di nuovi metodi, approcci e soluzioni per l'healthcare. Infine, l'attenzione verso l'internazionalizzazione del percorso formativo favorisce il progressivo processo di integrazione e l'apertura di nuovi orizzonti nel campo della ricerca scientifica, anche in termini di nuovi spazi per l'inserimento di ricercatori italiani provvisti di una formazione universitaria coerente con gli obiettivi formativi del Dottorato in contesti di ricerca di base e clinica di elevato profilo. La partecipazione dei 5 Atenei e di 1 Ente di Ricerca dell'Italia Meridionale, inoltre, è fondamentale per la formazione di personale qualificato da assumere presso Aziende, Enti Pubblici e Pubbliche Amministrazioni, sedi Universitarie e dell'Istruzione che hanno sede nel Mezzogiorno d'Italia.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Medicina Traslazionale
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: MED/13 - MED/04 - MED/06 - MED/05 - MED/09 - MED/11 - MED/14 - MED/16 - MED/17 - MED/18 - MED/23 - MED/26 - MED/30 - MED/36 - MED/37 - MED/38 - MED/40 - BIO/09 - BIO/14 - CHIM/11
Coordinatore: Prof.ssa Katherine Esposito | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 18 posti con borsa di studio, n. 5 posti senza borsa di studio, n. 7 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
La medicina traslazionale rappresenta un'integrazione tra ricerca biomedica, innovativi strumenti farmacologici, biomarcatori, protocolli clinici e tecnologie avanzate, che ha lo scopo di aumentare le conoscenze su specifiche patologie, sui meccanismi d'azione di farmaci, comprenderne l'efficacia terapeutica sull'uomo.
Il Dottorato in Medicina Traslazionale si propone un approccio interdisciplinare al fine di trasferire alla pratica clinica le più recenti conquiste delle scienze di base. Lo studente dovrà acquisire le capacità di svolgere autonomamente un progetto sperimentale, di impiegare strumentazioni e metodiche dell'area di studio prescelta, di interpretare i risultati sperimentali, di apprendere i metodi della ricerca clinica, individuare collegamenti tra discipline di base e condizioni cliniche specifiche. La formazione consentirà di produrre ricercatori in grado di svolgere ricerca biomedica applicativa con un livello adeguato di specializzazione. L'attività di formazione alla ricerca è specifica per ogni PhD students, tuttavia nel corso di dottorato vengono implementate forme di collaborazione tra i diversi gruppi di ricerca. Il programma formativo infatti è multidisciplinare ed è basato su di una equilibrata combinazione di attività di ricerca in laboratorio con accesso alle più moderne piattaforme tecnologiche ed attività didattica. L'offerta formativa è aggiornata ogni anno ed è costituita da brevi corsi intensivi teorici e pratici che forniscono conoscenze e competenze tipicamente non acquisite nei percorsi di studio precedenti, seminari sulle specifiche aree di ricerca, Journal club & Data Club, partecipazione a conferenze nazionali ed internazionali. Ogni dottorando è affidato ad un tutor fin dal primo anno con il quale viene definito il progetto di ricerca. Il tutor segue l'attività sperimentale ed i progressi compiuti dal dottorando a lui assegnato fino alla discussione della tesi. Al termine di ogni anno di corso il dottorando elabora una relazione sugli avanzamenti del suo progetto di ricerca. Tale relazione controfirmata dal tutor viene presentata dal dottorando al Collegio dei Docenti, durante la verifica di passaggio anno. Il Collegio approva il passaggio all'anno di corso successivo, dopo aver verificato anche la partecipazione alle attività di formazione programmate per quell'anno e i registri di attività. Il passaggio di anno è un momento di valutazione, ma anche di confronto con i membri del Collegio Docenti da cui ricevere input sulla propria ricerca, meglio identificare i propri bisogni e obiettivi formativi e di sviluppo di carriera. Primo-Secondo anno: Identificazione del progetto di ricerca; acquisizione di competenze e autonomia investigativa riguardo alle metodologie e alle competenze laboratoristiche di base; redazione e presentazione dello stato di avanzamento del progetto di ricerca con discussione dei dati. Secondo-Terzo anno: Raccolta e proposta di interpretazione dei dati; sviluppo di metodologie ed acquisizione di tecnologie; periodi di formazione presso strutture ad alta specialità della rete di laboratori stranieri dei docenti che insistono sul corso di dottorato o che sono in collaborazione con i componenti del collegio docenti. L'obiettivo finale è l'acquisizione di autonomia investigativa con redazione e discussione della tesi di dottorato. Secondo le direttive MIUR i Dottorandi devono acquisire durante i tre anni un totale di 180 crediti, 60 crediti l'anno suddivisi in corsi (specifici e trasversali/soft skills), seminari sulle principali aree tematiche del dottorato e attività di ricerca. La scheda formativa dettagliata e i corsi viene aggiornata ogni anno e pubblicata sul sito web del corso dottorato. L'attività formativa dei dottorandi è completata dalla partecipazione a convegni nazionali ed internazionali, nei quali i giovani ricercatori sono incoraggiati a presentare i risultati del loro lavoro in un contesto più ampio. Tutti i dottorandi sono incoraggiati a svolgere un periodo formativo presso un'istituzione di ricerca straniera. Inoltre, sono previsti stages formativi presso aziende, laboratori di ricerca appartenenti a Enti di ricerca di rilevanza nazionale ed internazionale, nonché presso strutture di sanità pubblica. In particolare i dottorandi sono incoraggiati ad avere contatti con realtà produttive quali aziende e industrie farmaceutiche e biomediche. Ad integrazione degli eventi programmati comuni per tutti i dottorandi, il Tutor indirizza il dottorando a specifici eventi formativi (congressi, workshop, stages ecc.) e ne cura la formazione avanzata in funzione del progetto di ricerca.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in Medicina Traslazionale permette di accedere a diversi sbocchi professionali che riguardano diversi Istituti di Ricerca, Università e Aziende Pubbliche e Private. Nello specifico, si prevedono i seguenti sbocchi professionali in: Università; Aziende ospedaliere; Aziende sanitarie locali; Istituti di ricerca e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS); Industrie Farmaceutiche coinvolte nei campi di interesse del Dottorato di Medicina Traslazionale; Imprese produttive per lo sviluppo biotecnologico; Centri di Ricerca pubblici e privati; Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, un ulteriore sbocco occupazionale potrebbe essere rappresentato dalla partecipazione ai differenti bandi per il reclutamento per i futuri ricercatori e docenti universitari (come Ricercatore a Tempo Determinato delle Università), nonché la partecipazione a bandi per progetti finalizzati alla ricerca (assegni di ricerca e borse di studio). Infine il Dottorato di Medicina Traslazionale permette di acquisire competenze per diventare: 1) Responsabile di uffici di coordinamento degli enti finanziatori di progetti di ricerca scientifica: agenzie nazionali (AIRC, Telethon, etc.) o europee (EU-FP7, Marie Curie Fellowship, ERC, EMBO, etc.); 2) Responsabile editoriale in case editrici scientifiche nazionali e internazionali; 3) Responsabile tecnico specializzato in Imprese produttive in ambito biotecnologico, biomedicale e diagnostico.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze Biochimiche e Biotecnologiche
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: BIO/09 - BIO/10 - BIO/12 - BIO/13 - BIO/14 - BIO/16 - BIO/17 - CHIM/03 - CHIM/07 - MED/01 - MED/04 - MED/06 - MED/07 - MED/28
Coordinatore: Prof. Fulvio Della Ragione | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 11 posti con borsa di studio, 4 posti senza borsa di studio, n. 6 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
La finalità del Dottorato in Scienze Biochimiche e Biotecnologiche è quella di formare ricercatori e figure professionali nuove che, indipendentemente dalla loro formazione di origine e mediante le “expertises” acquisite durante il Corso di Dottorato, siano in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in grande trasformazione, di rilevanti dimensioni, caratterizzato da necessità di innovazione biotecnologica e di competenze trasversali. L'obbiettivo è quindi formare un professionista in cui una forte ed aggiornata cultura biomedica si integri e sinergizzi con competenze ed esperienze in svariati settori e le cui conoscenze metodologiche possano essere utilizzate per soddisfare nuove ed emergenti esigenze in diversi campi tecnologicamente avanzati. Il Dottorato in “Scienze Biochimiche e Biotecnologiche” deriva dalla fusione dei Dottorati "Biochimica Cellulare", “ Microbiologia”, “ Fisiopatologia sperimentale e Neuroscienze” avvenuta nel 29° Ciclo in seguito al DM 45/2013. Nel Dottorato sono confluiti anche Docenti, con elevate competenze nel campo della biotecnologia con chiare esperienze nella loro ricadute industriali.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il rapido ed intenso sviluppo della Biochimica, delle Biotecnologiche e delle discipline che ad essa si richiamano rende sempre più pressante la formazione di figure professionali in grado di recepire i risultati della ricerca scientifica e di trasferire gli stessi nella realtà produttiva. La formazione di quadri altamente specializzati risponde non solo alle naturali esigenze di ricerca universitaria, ma soprattutto alle richieste di un bacino di utenza più ampio e oggi in netta espansione, quali ad esempio le figure professionali di Responsabili di Ricerca e Sviluppo di piccole e medie Imprese. Il Dottore di ricerca in "Scienze Biochimiche e Biotecnologiche" potrà trovare un'idonea collocazione professionale in diversi settori produttivi e servizi presenti sul territorio nazionale. In particolare, sono interessate a tale figura professionale strutture o industrie ad alto contenuto tecnologico fondate sulla ricerca biochimica e biotecnologica, Dipartimenti biologici universitari, istituti di ricerca di rilevanza nazionale ed internazionale, industrie biotecnologiche, biomediche, farmaceutiche, agro-alimentari, strutture di sanità pubblica, industrie che lavorano nel campo della conservazione e del recupero ambientale. Si segnala la possibilità di accedere, con qualificazione professionale più elevata, alla libera professione. Il dottorato fornisce questo tipo di formazione mediante l'inserimento dei dottorandi in progetti di ricerca altamente competitivi e mediante interazione diretta con industrie biotecnologiche. Gli esiti occupazionali dei Dottori di Ricerca che hanno conseguito il titolo negli ultimi tre anni hanno evidenziato come molti di essi abbiano trovato un posto di lavoro sia presso strutture pubbliche che private. Dei 45 Dottori di Ricerca che hanno acquisito il titolo nei cicli XXX, XXXI e XXXII, circa il 50% dei PhD è pienamente inserito nel mondo della ricerca con ruoli diversi (borsisti di ricerca, post-doc, assegnisti, alcuni di essi sono già RTDA o RTDB) presso Università o enti di ricerca italiani e stranieri o con posizioni equivalenti nell'ambito della ricerca presso strutture private. Del restante 50% un buon 40% è comunque attualmente occupato in ambiti del settore in cui era spendibile il titolo di Dottore di Ricerca o come liberi professionisti. Nei cicli precedenti il 100% dei Dottori di Ricerca hanno trovato occupazione in settori coerenti.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze biomolecolari
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: MED/08 - MED/03 - BIO/18 - BIO/10 - BIO/06 - CHIM/08 - MED/01 - CHIM/03 - CHIM/06 - BIO/09 - BIO/11 - BIO/12
Coordinatore: Prof.ssa Angela Chambery | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 14 posti con borsa di studio, n. 5 posti senza borsa di studio, n. 9 posti con borsa di studio riservati a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
Il corso di Dottorato in Scienze Biomolecolari è un programma della Università della Campania Luigi Vanvitelli attuato in collaborazione con il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). Grazie ad un corpo docente che include leaders internazionali nei diversi settori di interesse del dottorato, il corso offre opportunità di ricerca ed alta formazione per giovani laureati di talento che abbiano voglia di diventare futuri protagonisti nella ricerca biologica moderna. Il programma formativo è multidisciplinare ed è basato su una equilibrata combinazione di attività di ricerca in laboratorio con accesso alle più moderne piattaforme tecnologiche, corsi teorici, seminari interni e partecipazione a conferenze nazionali ed internazionali. Le tematiche di ricerca includono argomenti di biologia cellulare, biologia dello sviluppo, biochimica delle proteine, biologia strutturale, genetica molecolare, ricerca sul cancro, microbiologia ed interazione ospite-parassita, immunologia, biologia dei sistemi, biologia computazionale, genetica umana e cellule staminali. I corsi e l'attività di ricerca sono svolti prevalentemente nel Dipartimenti di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche, e Medicina di Precisione della Università della Campania Luigi Vanvitelli, negli Istituti di Genetica e Biofisica A. Buzzati-Traverso, di Biochimica e Biologia Cellulare, e di Biostrutture e Bioimmagini del CNR di Napoli. Lingua ufficiale del Corso di dottorato in Scienze Biomolecolari è l'inglese. I seminari, i corsi, le verifiche intermedie e gli esami sono condotti in inglese.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il titolo di Dottore di Ricerca in “Scienze Biomolecolari” conseguito presso l'Università della Campania Luigi Vanvitelli, consente di accedere a posti di ricercatore universitario o post-doc presso Istituzioni accademiche nazionali ed internazionali, di coprire posizioni di ricerca e organizzative presso Agenzie governative, Istituzioni private, Centri di ricerca ed Aziende farmaceutiche ed alimentari. Tutte le sedi del dottorato sono ambienti di ricerca a carattere internazionale e altamente stimolanti per gli studenti. L'attività didattica è tenuta in lingua inglese. Il percorso formativo prevede la possibilità di svolgere un periodo di studio e di ricerca all'estero della durata minima di 3 mesi (6 per eventuali borse attivate su bandi PNRR). Sono previsti periodi di stages presso laboratori di ricerca di istituzioni pubbliche e private o di industrie biotecnologiche nazionali ed internazionali, per completare la formazione degli studenti e per favorirne il futuro inserimento nel mondo del lavoro.
Collegio docenti
Per visualizzare l'elenco del Collegio Docenti clicca qui
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze mediche cliniche e sperimentali
Scuola di Dottorato: Scienze della Vita
Settori scientifico-disciplinari: MED/01 - MED/06 - MED/08 - MED/09 - MED/12 - MED/14 - MED/17 - MED/18 - MED/19 - MED/21 - MED/24 - MED/25 - MED/26 - MED/34 - MED/37 - MED/39 - MED/41 - MED/42 - MED/43 - MED/48 – BIO/10 - BIO/11 - BIO/13 - BIO/16 - FIS/07 - ING-INF/06
Coordinatore: Prof.ssa Armida Mucci | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 15 posti con borsa di studio, n. 7 posti senza borsa di studio, n. 7 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
Il corso di Dottorato in Scienze Mediche Cliniche e Sperimentali offre un percorso di formazione alla ricerca improntato allo sviluppo di approcci interdisciplinari, dalle scienze precliniche a quelle cliniche, e intersettoriali, includendo accanto alle competenze del settore accademico quelle del settore produttivo. In particolare, viene favorita l'aggregazione di SSD di aree e discipline diverse e l'attivazione di percorsi dottorali industriali con temi di ricerca coerenti con i Piani Nazionali per la Ricerca e la Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente. Il corso fornisce tutte le competenze necessarie per svolgere ricerche all'avanguardia sulla fisiopatologia delle malattie somatiche e mentali con impatto rilevante per la salute pubblica e sullo sviluppo di biotecnologie e trattamenti innovativi in medicina e chirurgia. L'integrazione di aspetti preclinici e clinici nell'area biomedica e la personalizzazione delle cure rappresentano temi centrali comuni a tutti i curricula attivati, aggregando coerentemente discipline e metodologie diverse, con riferimento ad ambiti disciplinari che rientrano nelle diverse aree del Dominio ERC "LS-Scienze della Vita", includendo settori ERC differenti, nelle aree comprese tra LS1 e LS7. Il risultato dell'integrazione di queste aree sono progetti di ricerca fortemente multidisciplinari e multisettoriali in ambiti emergenti come le neuroscienze, le scienze biomediche applicate, la medicina personalizzata e rigenerativa. Il programma formativo promuove un approccio multidisciplinare, integrando l'epidemiologia, la genetica, la patologia anatomica, la biologia molecolare, la fisiopatologia, la diagnostica per immagini, la ricerca su modelli animali (in vivo ed ex vivo), modelli cellulari e modelli digitali, ai fini dell'identificazione di biomarcatori di malattie complesse per la diagnosi precoce o la predizione del decorso, nonché dello sviluppo di trattamenti innovativi. Un particolare rilievo viene dato alla formazione di ricercatori in grado di affrontare le sfide dell'innovazione e della digitalizzazione, ossia capaci di visione strategica sulla nascita di nuove opportunità, che rappresentano il futuro della ricerca biomedica, quali ad esempio la creazione, gestione ed utilizzazzione di "data repository", l'uso dell'intelligenza artificiale e di metodiche di "machine learning" che meglio si adattano all'analisi di dati complessi ed integrati (epidemiologici, clinici, omici, genetici, socio-sanitari e ambientali) o la costruzione di "Knowledge graphs". Questo tipo di formazione e di ricerca intercetta molte sfide del PNRR nell'ambito della salute, dalla prevenzione della cronicità e delle comorbilità multiple allo sviluppo di terapie innovative medico-chirurgiche, alla medicina di precisione. Nei diversi Curricula, l'impostazione comune innovativa alla ricerca prevede: 1) l'identificazione di biomarcatori utili in fase preclinica o negli stadi precoci di malattia, per l'impostazione di strategie di prevenzione o trattamento individualizzati per migliorare la prognosi e la qualità della vita del paziente; 2) l'uso di modelli animali e cellulari delle patologie per l'identificazione di nuovi bersagli cellulari e molecolari per lo sviluppo di trattamenti farmacologici innovativi; 3) L'uso di tecniche computazionali per creare modelli predittivi e diagnostici delle diverse patologie o innovativi "Knowledge Graphs". Il corso di Dottorato favorisce il coinvolgimento attivo dei dottorandi in progetti di ricerca interdisciplinare, l'interazione con altri ricercatori e con imprese coinvolte nella ricerca biomedica, sia a livello nazionale che internazionale, per la creazione di reti di eccellenza per la ricerca e per sostenere lo sviluppo della carriera dei dottorandi.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato di Ricerca in Scienze Mediche Cliniche e Sperimentali risponde alla crescente richiesta di personale altamente qualificato per la ricerca proveniente da centri operanti in istituzioni sia pubbliche che private, nonché dall'industria farmaceutica. Il Dottorato appare il canale privilegiato per la formazione del nuovo personale docente universitario dei settori scientifico-disciplinari afferenti. Inoltre, la formazione di figure professionali altamente qualificate e dotate di una preparazione multidisciplinare e di competenze specifiche nell'analisi di dati complessi (es., con metodologie di intelligenza artificiale e machine learning), in grado di rispondere alle attuali esigenze di programmazione, monitoraggio, valutazione, formazione nel campo della salute e di trasferire le conoscenze più aggiornate in programmi di intervento nel campo della prevenzione, cura e riabilitazione, potrebbe consentire l'inserimento dei futuri dottori di ricerca nell'ambito del Servizio Sanitario Nazionale, con ruoli di responsabilità dirigenziale o di coordinamento di aree interdisciplinari di ricerca applicata. La collaborazione attiva con industrie locali impegnate nella ricerca, ha permesso di ottenere 8 borse PON-RI 2014-2020, 3 per Innovazione e 5 per Green, nel 37° ciclo, sulle tematiche dell'Industria intelligente e sostenibile, energia e ambiente; Salute, Alimentazione, Qualità della vita, coerenti con le Strategie Nazionali di Specializzazione Intelligente e il Piano Nazionale della Ricerca, rafforzando la progettazione di percorsi formativi di dottorato altamente innovativi. Tale collaborazione è intesa a formare ricercatori in grado di contribuire allo sviluppo di nuove idee per l'impresa sulle sfide attuali del Piano Nazionale per la Ripresa e Resilienza, aprendo possibilità di impiego nell'industria, in particolare quella farmaceutica, nutraceutica e più in generale quella operante nel settore sanitario (es., nello sviluppo di apparecchiature innovative ed ecologiche di tipo biomedico). Infine, il progressivo processo di integrazione nazionale ed europea aprirà nuovi spazi per l'inserimento di ricercatori provvisti di una formazione universitaria coerente con gli obiettivi formativi del Dottorato in contesti di ricerca di base e clinica di elevato profilo.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scuola di Dottorato in Scienze Umane e Sociali
Architettura e Beni Culturali
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: ICAR/08 - ICAR/09 - ICAR/12 - ICAR/14 - ICAR/17 - ICAR/18 - ICAR/19 - ICAR/20 - ICAR/22 - ING-IND/11 - IUS/10 - L-ANT/07 - L-ANT/08 - L-ANT/09 – L-ART/01 - L-ART/02 - L-ART/03 - L-ART/04
Coordinatore: Prof. Paolo Giordano | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese/Francese
Posti e borse di studio: n. 8 posti con borsa di studio, n. 2 posti senza borsa di studio, n. 3 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere;
Presentazione
Il Dottorato di Ricerca in “Architettura e Beni Culturali” si pone l'obiettivo di fornire una formazione post-laurea, di terzo livello, che mira a costruire figure di alta formazione scientifica in grado di offrire sostegno e trasferimento tecnologico alle imprese che operano nel settore dell'architettura e dei beni culturali e svolgere la professione nel campo della gestione, conservazione e tutela dei Beni Culturali, nella definizione di politiche territoriali, nel campo della fruizione e valorizzazione dei beni, programmare e realizzare interventi su Musei e collezioni. Tali attività saranno relazionate a una prospettiva formativa capace di confrontarsi con le tematiche sia del Programma nazionale della ricerca (PNR) e sia in quello del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Il Corso intende chiarire l'insieme delle specifiche competenze culturali delle aree disciplinari coinvolte e l'ambito di operatività dello stesso ovvero il territorio contemporaneo inteso come sovrapposizione di strati materiali capaci di definire i caratteri d'identità propri risultanti dall'interazione tra realtà naturali, architettoniche ed artistiche ottenute per opera dell'uomo. Il territorio è crogiuolo di complesse reti immateriali strutturatesi grazie all'esistenza, nonché resistenza e persistenza, di caratteri demoetnoantropologici che, nel tempo e nel loro insieme, hanno contribuito a definire una specifica attività architettonica capace di caratterizzare culturalmente i luoghi di appartenenza.
Sbocchi occupazionali
Sbocchi preferenziali sono le Università, le amministrazioni pubbliche, le società private.
Il Dottorato di Ricerca in “Architettura e Beni Culturali” mira a costruire figure di alta formazione scientifica in grado di:
- offrire sostegno e trasferimento tecnologico alle imprese che operano nel settore dell'architettura e dei beni culturali;
- gestire sistemi complessi nelle attività di monitoraggio per i sistemi territoriali e ambientali.
- gestire le problematiche connesse all'inquinamento acustico e alla percezione del suono sia negli spazi chiusi che aperti in funzione della loro vocazione.
- gestire le problematiche connesse all'uso razionale dell'energia nell'ambiente costruito con riferimento alle prestazioni energetiche ed all'impiego di sistemi distribuiti produzione di energia di piccola taglia alimentati con fonti tradizionali, rinnovabili e/o assimilate;
- svolgere la professione nel campo della gestione, conservazione e tutela dei Beni Culturali, nella definizione di politiche territoriali, nel campo della fruizione e valorizzazione dei beni, per condurre e gestire scavi archeologici, programmare e realizzare interventi su Musei e collezioni.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Diritto Comparato e Processi di Integrazione
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: IUS/21 - IUS/02 – IUS/12 - IUS/01 - IUS/19 - IUS/10 - SPS/04- IUS/12 - IUS/05 - IUS/03 - L-OR/12 - SPS/12 - M-STO/04 - IUS/13 - L-LIN/10 - SPS/01- IUS/01- M-STO/02 - L-LIN/07 – L-LIN/04
Coordinatore: Prof. Domenico Amirante | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese/Spagnolo/Francese
Posti e borse di studio: n. 6 posti con borsa di studio, n. 2 posti senza borsa di studio, n. 5 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere.
Presentazione
Il Dottorato, la cui didattica si svolge sia in lingua italiana che in lingua inglese, è finalizzato alla formazione di un giurista moderno e versatile che coniughi competenze di tipo istituzionale con strumenti di analisi e ricerca utili a poter comprendere le relazioni tra i sistemi giuridici appartenenti alla tradizione giuridica occidentale ed a confrontarli con sistemi giuridici non-occidentali. Particolare attenzione viene posta all'area Mediterranea, a quella Asiatica e a quella Latino-americana in relazione alle quali il Dottorato si propone di approfondire i principali indirizzi metodologici e i concetti fondamentali elaborati dalla scienza giuspubblicistica a partire dalla formazione degli ordinamenti dello stato nazionale fino agli sviluppi più recenti, condizionati dai processi di integrazione sovranazionale e dai fenomeni della globalizzazione. Particolare attenzione viene dedicata inoltre alle trasformazioni che hanno investito l'azione dei pubblici poteri ed i rapporti tra pubblico e privato per effetto di imponenti mutamenti dell'economia e della società e delle crescenti interdipendenze tra gli ordinamenti degli stati. Il Dottorato si caratterizza per l'impostazione interdisciplinare che vede il coinvolgimento oltre che dei profili comparatistici del diritto pubblico e privato, anche di quelli storico-filosofici ed economici. Particolare attenzione viene, inoltre, dedicata ai problemi del del diritto dell'ambiente, del diritto pubblico europeo e del diritto amministrativo europeo.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato intende favorire:
- lo svolgimento di attività di ricerca di alta qualificazione presso Università, Enti pubblici e soggetti privati;
- l'inserimento in strutture - pubbliche e private - con vocazione nazionale, comunitaria e transnazionale;
- la partecipazione con successo ai concorsi banditi da organismi nazionali, internazionali, stati esteri e dall'Unione Europea;
- lo svolgimento dell'attività di consulenza nella gestione di rapporti e transazioni comunitarie presso imprese ed organizzazioni nazionali e multinazionali;
- l'inserimento in aziende operanti nel territorio e con una propensione al mercato europeo ed a quello internazionale.
Il percorso formativo è orientato anche all'esercizio di attività professionali e di ricerca di alta qualificazione presso Università, Enti pubblici e soggetti privati nel settore della finanza internazionale e comunitaria, nonché nel settore delle politiche per il territorio, per la tutela dell'ambiente e lo sviluppo locale. Attraverso la tematica di ricerca sul diritto comparato europeo ed extraeuropeo il Dottorato intende formare una figura professionale trasversale in grado di integrare conoscenze giuridiche (nazionali, comparatistiche ed internazionali) con elementi di economia, storia, discipline politologiche e sociologiche.
Collegio docenti
Per visualizzare l'elenco del Collegio Docenti clicca qui
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: IUS/01 - IUS/02 - IUS/04 - IUS/07 - IUS/08 - IUS/09 - IUS/10 - IUS/11 - IUS/12 - IUS/13 - IUS/14 - IUS/15 - IUS/16 - IUS/17 - IUS/18 - IUS/19 - IUS/20 - IUS/21 - SECS-P/02
Coordinatore: Prof. Claudio De Fiores | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 7 posti con borsa di studio, n. 3 posti senza borsa di studio, n. 5 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
Il Dottorato di Ricerca in “Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali”, articolato in quattro differenti, benché culturalmente coerenti, curricula - Diritto pubblico; Diritto penale e processo; Diritto privato, interculturalità e processo; Diritto internazionale, sovranazionale e comparato - si propone di impartire una formazione giuridica di elevata qualificazione sul tema dei Diritti fondamentali nella dimensione ordinamentale nazionale, europea e internazionale. La rilevanza e la vastità dell'ambito materiale oggetto di studio rende imprescindibile la multidisciplinarietà, che connota fortemente il percorso formativo, il quale nel corso del triennio viene organizzato seguendo un moto concentrico. Il primo anno viene dedicato ad alcuni dei principali profili giuridici di base del tema, l'analisi dei quali viene affidata a due insegnamenti rispettivamente rivolti a Interpretazione e principi fondamentali, da un lato, e a Principi costituzionali e P.A., dall'altro. Nel secondo anno il tema principale viene declinato in tre diversi ambiti materiali specialistici: quello del patrimonio culturale; quello dell'ambiente; quello della semplificazione amministrativa. Ambiti materiali che rappresentano un evidentissimo punto di contatto con gli obiettivi del PNNR. Il terzo anno, invece, completamente vocato allo studio della dimensione ordinamentale sovranazionale, è impegnato dallo studio dei principali strumenti di garanzia dei Diritti fondamentali nel rapporto cooperativo tra Stati e organizzazioni internazionali.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI:
Il complesso percorso formativo del Dottorato in Internazionalizzazione dei sistemi giuridici e diritti fondamentali offre numerosi sbocchi occupazionali futuri, consentendo un ampio accesso alle professioni, da quelle più tradizionali a quelle maggiormente contemporanee.
Limitandosi ad elencarle di seguito, il Dottorando, nel corso del triennio, viene adeguatamente formato per:
- svolgere attività di ricerca in ambito universitario
- entrare nei ruoli della magistratura
- esercitare la libera professione (avvocatura o Notariato)
- svolgere attività di consulenza nei confronti delle imprese
- svolgere attività di consulenza nei confronti delle Pubbliche amministrazioni, delle società partecipate o interamente possedute da Pubbliche amministrazioni, tra l'altro, in materia di anticorruzione e trasparenza
- svolgere attività di compliance aziendale
- entrare nei ruoli della Pubblica amministrazione italiana o in quelli degli organismi sovranazionali, europei e internazionali
- svolgere attività presso le ONG.
Collegio docenti
Per visualizzare l'elenco del Collegio Docenti clicca qui
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Scienze della mente
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: M-PSI/01 - M-PSI /02 - M-PSI /03 - M-PSI/04 - M-PSI/05 - M-PSI/06 - M-PSI/08 - INF/01 – L-LIN/12 - M-PED/01 -SPS/11
Coordinatore: Prof.ssa Gabriella Santangelo| Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 7 posti con borsa di studio, n. 3 posti senza borsa di studio, n. 7 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
Il Dottorato in Scienze della Mente è promosso dal Dipartimento di Psicologia dell'Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” e si caratterizza per la presenza di un ampio ventaglio di seguenti discipline afferenti a settori bibliometrici e non bibliometrici quali Psicologia Generale, Psicobiologia e Psicometria (M-PSI/01, M-PSI /02, M-PSI /03), Psicologia dello Sviluppo e dell'Educazione (M-PSI/04), Psicologia Sociale, del Lavoro e delle Organizzazioni (M-PSI/05, M-PSI/06), Psicologia Clinica e Dinamica (M-PSI/08), Informatica (INF/01), Lingue, Letterature e Culture Inglese e Anglo-Americana (L-LIN/12), Pedagogia e Storia della Pedagogia (M-PED/01), Sociologia dei Fenomeni Politici e Giuridici (SPS/11).
Il Dottorato propone ai giovani ricercatori un percorso formativo che fornisce strumenti e indicazioni di metodo per affrontare in una prospettiva interdisciplinare alcuni temi centrali nello studio attuale della mente, intesa come sistema complesso che integra aspetti biologici, cognitivi e sociali.
Il Dottorato valorizza attraverso un percorso formativo e di ricerca le competenze scientifiche e capacità progettuali nel campo delle discipline psicologiche. Inoltre, in analogia con i Cicli precedenti, sono parte integrante del collegio professori di università straniere, ed il Corso da attivare si pone in naturale relazione con il Corso di Laurea Magistrale congiunto attivato grazie alla collaborazione del Dipartimento di Psicologia con l'Università di Lille (Francia), rafforzando così le prospettive di internazionalizzazione che l'attuale Corso di Dottorato si propone.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il Dottorato è indirizzato sia all'alta formazione alla ricerca che all'alta formazione professionalizzante (livello 8 del Quadro Europeo delle Qualifiche per l'Apprendimento Permanente). I Dottori di Ricerca saranno in primo luogo preparati a condurre in piena autonomia progetti di ricerca nel campo delle scienze psicologiche che adoperano metodologia sperimentale. Essi potranno accedere ai concorsi universitari e ai bandi per il finanziamento della ricerca sia nazionali che internazionali, in particolare nell'ambito delle discipline psicologiche. Queste prospettive sono ben rappresentate nel Programma Quadro di Ricerca e Innovazione dell'Unione Europea Horizon 2020, in cui le scienze sociali e le discipline umanistiche costituiscono parte integrante e strategica per lo sviluppo umano e sociale. I Dottori saranno anche qualificati per accedere a posizioni lavorative presso istituti di ricerca privati (come gli IRCCS) e pubblici che abbiano interesse per lo studio della mente e del cervello in soggetti normali ed in pazienti. Altri sbocchi professionali sono le agenzie di ricerca finalizzate alla valutazione delle caratteristiche psicologiche dell'utenza, o le agenzie dedicate alla selezione del personale per industrie o aziende, o quelle implicate nella gestione delle risorse umane. I Dottori troveranno facile capacità di operatività professionale perché in possesso di un metodo di lavoro indispensabile per ogni applicazione nel campo psicologico.
Collegio docenti
Per visualizzare l'elenco del Collegio Docenti clicca qui
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Storia e trasmissione delle eredità culturali
Scuola di Dottorato: Scienze Umane e Sociali
Settori scientifico-disciplinari: ICAR/18 - L-ANT/02 - L-ANT/05 - L-ANT/06 - L-ANT/07 - L-ART/01 - L-ART/02 - L-ART/04 - L-FIL-LET/04 - L-FIL-LET/05 - L-FIL-LET/09 - L-FIL-LET/10 - L-FIL-LET/11 – L-FIL-LET/12 - L-LIN/04 - L-LIN/05 - L-LIN/12 - M-FIL/06 - M-STO/01 - M-STO/02 - M-STO/04 - M-STO/08
Coordinatore: Prof.ssa Paola Zito | Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lingua: Italiano/Inglese
Posti e borse di studio: n. 9 posti con borsa di studio, n. 3 posti senza borsa di studio, n. 6 posti con borsa di studio riservata a studenti che hanno conseguito il titolo di studio in Università estere
Presentazione
Il Dottorato in Storia e trasmissioni delle eredità culturali prevede un percorso formativo di terzo livello teso a fornire ai giovani studiosi la capacità sia di applicare autonomamente, in un’ottica interdisciplinare, le metodologie più avanzate della ricerca di base nei settori umanistici propri del dottorato, sia di saper coniugare la ricerca pura con la mediazione culturale e con la divulgazione. I dottorandi acquisiranno competenze rivolte tanto all'inserimento nel mondo della ricerca, quanto nella pubblica amministrazione o nelle aziende private. Gli allievi frequenteranno corsi specifici del dottorato di lingua straniera e informatica che saranno organizzati anche dalla Scuola dottorale in Scienze umane e sociali. Seminari dottorali sono previsti per la gestione della ricerca, della conoscenza dei sistemi di ricerca e dei sistemi di finanziamento, nonché per la valorizzazione dei risultati della ricerca e della proprietà intellettuale. Il corso prevede inoltre la partecipazione a laboratori disciplinari, a seminari e convegni organizzati nel Dilbec. Alcuni seminari saranno accentrati su materie di stretta attualità, in relazione anche al PNNR, quali quella della transizione ecologica e delle conseguenti innovazioni giuridiche e amministrative. Il titolo è conferito dopo discussione di una ricerca personale, originale e di alto livello scientifico.
SBOCCHI OCCUPAZIONALI
Il dottorato si propone di formare studiosi in grado di intraprendere vari tipi di professioni: oltre alla formazione di studiosi specialistici altamente qualificati, capaci di proseguire l’attività scientifica all'interno dell'università e nei centri di ricerca avanzata, intende altresì formare figure professionali altamente specializzate da impiegare in ambiti culturali, istituzionali, educativi nel senso ampio dei termini, quali stampa periodica, cinema, teatro, editoria, enti preposti alla salvaguardia e tutela del patrimonio culturale e alla sua informatizzazione (biblioteche, archivi, musei, soprintendenze), nella formazione culturale e nella formazione didattica avanzata, nonché figure di esperti nella valorizzazione delle risorse e dei beni culturali materiali e immateriali, capaci di condurre e gestire scavi archeologici, di programmare e realizzare interventi su musei e collezioni. In sintonia con le attuali linee del PNRR ex decreto 351 amministrazione e patrimonio, si intende altresì preparare figure nella pubblica amministrazione in grado di gestire cultura e memoria storica.
Modalità di ammissione
La selezione per entrambe le tipologie di concorso, riservato ed ordinario, prevede la valutazione dei titoli, compresa la presentazione obbligatoria di un progetto di ricerca, redatto secondo il format indicato nel bando, e una prova orale.
Il punteggio per ciascuna fase valutativa è:
Titoli: punteggio max. 40, compreso il progetto di ricerca max. 10.
Colloquio: punteggio max. 60.
Il punteggio minimo per accedere al colloquio è di almeno pari a 12.
Il punteggio minimo per superare il colloquio, per il solo concorso ordinario, è almeno pari a 42 punti.
Banca dati MIUR dei dottorati di ricerca - Cineca
Corsi di dottorato assegnatari di borse aggiuntive POR/FSE Regione Campania:
29° ciclo - 30° ciclo